Robin Hood – L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

12/11/2022
Le #sentenze si rispettano, si sa: è tanto vero che qualcuno ci finisce in galera, specie se non ha il reddito a proteggerlo.
Essendo però anche un pezzo della nostra #Costituzione materiale, le sentenze devono essere analizzate per quello che raccontano dell’Italia.
Mercoledì il #Tribunale di #Milano ha condannato nove attivisti del Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio, collegato a un centro sociale, a pene assai pesanti, superiori a quelle chieste dalla Procura: cinque e mezzo qui, quattro anni lì, “solo” 19 mesi al più fortunato.
Il reato: in sostanza, i nove “aiutavano” le occupazioni nelle case popolari dell’Aler e intervenivano quando c’erano tentativi di sgombero. Ora il giudice gli contesta, innovando, l’associazione a delinquere: una “struttura criminosa” – citiamo dal CorSera – nata per “la consumazione continuativa e professionale dei delitti di invasione di terreni ed edifici e resistenza a pubblico ufficiale”.
Una bizzarra #associazione a delinquere senza fini di lucro, che nella realtà è solo uno dei centinaia di collettivi per il diritto alla casa della Penisola, che – criminali! – organizzava anche ripetizioni e doposcuola per i bambini, mensa popolare, feste di quartiere.
Ovviamente #Aler ha il diritto di riprendersi i suoi appartamenti (anche se dovrebbe renderli abitabili e assegnarli, cosa che quelli in questione non erano) e la magistratura il dovere di indagare se ravvisa delitti, ma qui siamo assai oltre: punendo l’auto-organizzazione sociale come “associazione a delinquere” a Milano, contestando il “reato di sindacato” ai #Cobas in Emilia, affibbiando anni di galera come noccioline per “devastazione e saccheggio” (e con le aggravanti dei dl Salvini) a ogni reato commesso in piazza si prova, di fatto, a espellere il conflitto dal quadro politico per via penale.
Che questa sentenza così peculiare sulle occupazioni abitative arrivi da Milano ha una sua ironica plasticità: la fu città della nebbia e delle grandi fabbriche vive oggi quasi felice vendendo fumo (terziario avanzato) e gonfiando la sua bolla #immobiliare, mentre ormai espelle verso l’hinterland persino il ceto medio.
C’è un pezzo di verità che si può dire solo urlando, ha scritto qualcuno: un silenzio imposto con processi e galera non la renderà una menzogna. »
Marco Palombi