Per riconnettere le categorie astratte della totalità con la soddisfazione dei bisogni, «il movimento dell’intellighenzia scientifica deve diventare il teorico collettivo del proletariato – è questo il senso della sua prassi» (ib., p. 111). L’individuo proletario è essenzialmente un produttore in senso lato e non un commerciante come l’individuo borghese classico, si fa moltitudine (diremmo oggi) nella produzione e non
Categoria: Teorie
Pubblichiamo l’articolo in cui i due autori del libro interrogano le loro tesi nella crisi della globalizzazione di Michael Hardt e Toni Negri 13 Maggio 2021 Vent’anni fa, quando è stato pubblicato il nostro libro Impero, i processi economici e culturali della globalizzazione erano al centro della scena: tutti potevano vedere che stava emergendo qualcosa come un nuovo ordine mondiale. Oggi la
Michel Bauwens. Le 4 dimensioni della sharing economy Al momento è soprattutto il mercato orientato al profitto ad aver scoperto che le pratiche peer-to-peer sono iper-produttive, efficienti … Quindi la società civile ha bisogno di risvegliarsi e difendere le pratiche produttive p2p dai tentativi di appropriazione delle corporation. Tiziano Bonini La prima volta che incontrai Michel Bauwens fu all’interno di
Realizzata all’interno del progetto Planetary Commune, questa conversazione con Toni Negri analizza un evento talmente formidabile e complesso che ancora oggi riverbera in alcuni dei movimenti, sparsi per il mondo, che contestano il potere costituito di Niccolò Cuppini 18 marzo 2021 LA COMUNE COME EVENTO STORICO Partiamo dalla Comune di Parigi come evento storico. Qual è la tua elaborazione rispetto a
Camilla Pelosi da comune-info.net 24 Febbraio 2021 L’interrogativo è abbastanza classico: possiamo immaginare un futuro diverso da quello che prefigura il sistema o, se si preferisce, il modo di vivere che ci domina? Gran parte delle persone che pur manifestano oggi un malessere che si spinge ormai al limite della sopravvivenza pensa che in fondo, in oltre un secolo, non
Per coloro che vivono in basso, a cominciare dai dominati dalle colonizzazioni e dalle neocolonizzazioni, la lingua e la memoria sono da sempre luoghi di lotta, nei quali recuperare e ridare significato all’eredità del dolore. Anche la marginalità è un luogo di lotta, uno spazio di resistenza da cui immaginare e creare mondi nuovi. Non si tratta di romantizzare il concetto di marginalità spaziale, secondo cui gli oppressi vivono «in purezza», separati dagli oppressori, ma di affermare che i margini possono essere al tempo stesso luoghi di repressione ma anche di resistenza. Scrive bell hooks (pseudonimo di Gloria Jean Watkins), femminista afroamericana di umili origini che finalmente comincia a essere nota e amata in Italia: «Io sono nel margine. Faccio una distinzione precisa tra marginalità imposta da strutture oppressive e marginalità eletta a luogo di resistenza, spazio di possibilità e apertura radicale. Questo luogo di resistenza è permanentemente caratterizzato da quella cultura segregata di opposizione che è la nostra risposta critica al dominio…. La nostra trasformazione, individuale e collettiva, avviene attraverso la costruzione di uno spazio creativo radicale…».